Teatro

Alain Delon compie settant'anni

Alain Delon compie settant'anni

E’ stato per anni «il bello» del cinema, un’icona per intere generazioni di ammiratrici assiepate su un ideale ponte fra l’Italia (dove Il Gattopardo di Visconti lo rese immortale) e la sua Francia: Alain Delon compie 70 anni l’8 novembre ma fra solitudine, depressione e qualche acciacco, attorno a lui non c’è aria di festa. Alla vigilia del compleanno, le sue dichiarazioni alla stampa non sono certo quelle di un uomo «arrivato», soddisfatto di sè. L’attore afferma di essere depresso, e in un’intervista è arrivato ad evocare addirittura la possibilità di togliersi la vita. Alla rivista Paris Match l’attore ha dichiarato però di avere ancora molte aspettative, e in particolare che la donna della sua vita deve ancora arrivare. Si è anche augurato che l’ignota partner «faccia in fretta». Con la giovane Rosalie e i due figli avuti da lei credeva di aver trovato la serenità, di aver fondato una famiglia stabile. Poi lei se n’è andata con un industriale degli occhiali portandosi dietro i figli e lui ora vive solo, nella sua tenuta in Svizzera. Gioca con i suoi cani, dorme con il suo gatto. Avrebbe dovuto essere una stagione di rilancio teatrale per lui, che teneva molto alla pièce Le montagne russe, che avrebbe dovuto ridargli forza e farlo uscire dalla sua solitudine. Ma in extremis è stato costretto a cancellare l’impegno per problemi cardiovascolari che hanno ricordato da vicino quelli del presidente della Repubblica, Jacques Chirac. Ricoverato per accertamenti a Parigi, è stato trovato dai sanitari in buone condizioni, tanto da alimentare supposizioni sulla sua reale volontà di partecipare alla tournée. Alain Delon — che da quando interpretò il gangster Frank Costello si porta dietro il soprannome di ‘Faccia d’angelo’ — ha confessato sulle pagine di «Paris Match» che la sua vita «non va affatto bene», a causa di «un insieme di cose: una certa stanchezza, il tempo che passa, gli amici scomparsi, l’età che comincia a farsi sentire, la famiglia polverizzata». «Penso spesso al suicidio — ha aggiunto con toni inquietanti — vedo davanti ai miei occhi la scena... il difficile non è farlo. È riflettere per non pensare all’azione. Farlo è un gioco da ragazzi». I suoi amici sono preoccupati: Alain Delon si è rinchiuso in se stesso, «ha scelto di essere un lupo solitario» dice alla rivista Vsd Jeanne Moreau, un altro dei miti del cinema francese degli anni d’oro che è rimasta molto legata a lui. Mireille Darc, attrice e per 15 anni compagna di Delon, è tuttora molto affezionata a colui con il quale formò una delle coppie più ammirate del cinema negli anni Settanta. Gli ha scritto una lettera, pubblicata da «Paris Match», in cui lo esorta a vedere le cose belle della vita, «l’ammirazione, l’affetto che susciti nei cuori di milioni di persone». «La donna che sogni — continua Mireille Darc — un giorno la incrocerai, e la riconoscerai subito». Molte persone, in seguito all’intervista in cui confessava il suo malessere, gli hanno inviato messaggi toccanti. Fra loro, il vicesindaco di Fiuggi Pierluigi Ambrosetti, che gli ha proposto di trasferirsi nella città, dove «c’è quanto serve per ritrovare la gioia di vivere». Anche Filippo Pietrocola, sindaco di Vasto, lo ha invitato a vivere nel comune abruzzese e ad occuparsi della direzione artistica dei due festival cinematografici che ogni anno vengono organizzati. La popolarità italiana di Delon — legata inizialmente a Visconti per Il Gattopardo e Rocco e i suoi fratelli ma poi ampliata a tutte le fasce di pubblico e di età — è ancora oggi intatta. Alain Delon, come in un successivo pentimento, ha poi risposto a vecchi e nuovi amici: «ho capito che confessando i miei problemi ho deluso molte persone. Quando si è Delon, non ci si può permettere questo genere di debolezze».